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Potrei sedurti con poesie sublimi e rapirti con frasi che
rasenterebbero il sapore dei baci tra due amanti;
Potrei incendiarti con turbamenti che come legna di ciliegio
intrecciata nel focolare, scoppietterebbero a fior di pelle;
Potrei esaltarti come vino novello sul palato asciutto e fine;
Potrei verniciarti il cuore di rosso scarlatto e pennellare
di fervente passione le tue labbra;
Potrei illuminarti il volto di paesaggi sfolgoranti e come
pregiate bomboniere far brillare i tuoi occhi;
Potrei fondere la pietra che riveste il tuo cuore e renderla sottile
e trasparente con l’abilità di un maestro vetraio;
Potrei scuoiarti la schiena di sussulti e regalare il sogno smisurato
di un azzurro cielo alle tue ali.
Oh amabile creatura, potrei elargirti questo e forse anche di più;
Ma come uno schivo gabbiano volo via,
poiché il rumore dei tuoi passi e il fragore delle tue paure,
sovrasta quello delle mie onde, del mio vento, delle mie piume.
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