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Questa musica mi attraversa la pelle e vagano
anche nel sangue queste bellissime note e come
in un film mi passano davanti agli occhi
i medley della nostra storia. Quante trepidazioni,
inquietudini, pianti, risate, incomprensioni, bruciori,
felicità, sorprese, monotonie, stupori, delusioni,
passioni, intese, strette, baci, carezze, distanze,
silenzi, fusioni, lacrime.
Quanto te ne ho voluto piccola mia!
Sarà proprio il mio bene a penetrarti il cuore
quando non ci sarò, quando da starci male ti mancherò.
Come le onde del mare da secoli terminano sulle rive della terra,
così anche il mio amore non cesserà di carezzare i lidi
della tua mente; Spesso saranno moti dolci, soavi, a volte
saranno intemperie. Quando accadrà questo, ti scongiuro,
non odiarmi.
Chissà se mi pensi e con quali sentimenti lo fai.
Mi torna alla mente la prima volta che ci baciammo.
Quanta attrazione, tenerezza, vigore, purezza, autenticità,
in quelle due bocche così vere e diverse, eppure così vicine.
Rimugino anche alle nostre mani, alla sera in cui immensamente
si desiderarono. Troppi ricordi mi schiaffeggiano il cuore.
Spasmodici pensieri attanagliano l’immaginazione e quindi,
indi medito ai tuoi capelli:
leggiadri fili dorati intrisi di godimenti, intessuti in nidi
di beatitudini da dita di cirri celestiali.
Ai tuoi occhi: bruniti smeraldi intagliati nell’eternità,
custodi guardinghi di pregiati scrigni ricolmi di conoscenza,
reclusi perpetui del sapere.
Al tuo sorriso: veste candida di angeli intoccabili.
Ai tuoi seni: vette del piacere ai confini del delirio,
sugli estremi dello sgomento.
Alla tua mente: combinazione di rebus arrogante,
perenne clessidra di sabbia d’abisso infuocata,
perduta figlia d’inviolabili labirinti.
Resto prigioniero di queste indistruttibili mura,
ergastolano di un malagevole amore,
flagellato dal vento della penitenza,
del turbamento e dell’inganno.
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