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E’ incredibile, sconcertante, semplicemente misteriosa.
Alludo alla mente, a quella degli esseri umani.
C’eravamo detti addio e vivevamo questa scelta,
questa situazione, in maniera malamente precaria.
Il caso decide che é arrivato il momento di rivederci
e un sabato di ottobre come per magia succede.
Decidiamo che chiuderla in quel modo non é giusto
nè opportuno e stabiliamo di mantenere i contatti.
Ci sforziamo di farlo, ma non é luna piena
che già il “noi” non ci appartiene più.
Ho riflettuto intensamente e l’ho fatto
al limite della sopportazione.
Ho vagliato le nostre azioni e le nostre scelte,
così come si vaglia il grano
e le ho confrontate con quelle che sposano il periodo
in cui le nostre vite camminavano su binari e direzioni opposte
e sai cosa ne é venuto fuori?
Un copione da commedianti, una scena da recitare,
una partita da riguardare, uno specchio su cui rivivere
in maniera riflessa (ma pur sempre tale)
momenti andati, attimi e fotogrammi di una storia difficilissima,
imperscrutabile, inafferrabile, incancellabile.
Chissà, forse questo ragionamento é (come dici tu)
“frutto delle mie convinzioni”.
Per favore amore mio, se é davvero così, dimmelo! Strillamelo!
Spaventami se necessario …ma ti prego…
svegliami da questo insopportabile sogno.
Per me é permaso tutto come prima: tu di qua ed io di là.
Quando da questa parte il cielo é azzurro, da te é burrasca;
quando da me piove, dal tuo lato sfavilla il sole.
Quando i miei passi adagiano pavimenti bianchi scottati dal candore,
i tuoi filano su terreni neri, corvi, corvi, corvi.
Quando i batticuori della vita ti investono e ti accendono
come alberi natalizi, in quei secondi somiglio più che mai
ad un gomitolo di lana posato in un angolo e dimenticato.
Come fai a non vedere tutto questo?
Come puoi far finta che tutto sia diverso, migliore,
ora che i nostri occhi non si contemplano più nei nostri occhi,
che le nostre mani non si fondono più nelle nostre mani,
che le nostre bocche non ingollano più dalle nostre bocche?
E’ incredibile la ragione, sconcertante, semplicemente misteriosa
e mio malgrado non riesco a non pensare all’amore,
al bene e ai sentimenti, come a un’assurda illusione della mente.
Ho la testa che mi si spacca di quesiti e di non risposte.
Affermi di stare bene e di non soffrire più come prima
adesso che finalmente ci siamo chiariti,
e non ti accorgi che la distanza che s’incastrava tra me e te,
non é diminuita, nè andata, nè finita,
ma come una puttana, partorisce cancelli,
bastardi figli di illegittime unioni,
mestamente consumate con gli dei della separazione,
della dimenticanza e della lontananza.
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