spazio
Disconosco questa casa e la sua terra
e questo cielo che del rosso del mio pianto,
ha assunto tinte della guerra.
Se una volta a testa in su, per gioco unendo
i puntini delle stelle, vedevo noi, i nostri baci
e persino la tua pelle, sarĂ un tragico destino,
ma di quel poco che ricordo, adesso vedo
un cuore solitario, spezzato e malconcio.
Certo, il dolore passerĂ e un amore di ritorno
laverĂ via lo sporco da questo volto tanto spoglio;
Ma per la troppa razionalitĂ la domanda che ora pongo,
Ă© quanto ancora ci vorrĂ dal momento che lo spazio Continua a leggere

Non era previsto che stanotte scrivessi.
Non ci avevo affatto pensato.
E chissà perché, chissà per come,
mi sono ritrovato tra queste fogli,
come chi vagando senza meta,
arrivato ad un punto del suo tragitto,
si sente preda della stanchezza e del torpore
e cerca un luogo per riposare in sicurtĂ .
Conosco posti che sanno di casa mia.
Altri che somigliano al mio pagliericcio.
Ce ne sono alcuni che paiono il mio cuscino.
Ne ho visti altri che sanno di festa e di sole.
Ho chinato il capo in stanze calorose.
Ho sdraiato il corpo su morbidi fili d’erba.
A… Continua a leggere
Ciao piccolina mia, come va?
Le giornate qui trascorrono monotone senza te,
ma il tuo ricordo Ă© sempre vivo nella mia mente.
I tuoi sorrisi funzionano ancora e basta rievocarli,
per far germogliare raggi di sole in giornate ferrigne come questa.
Eppure essi, mettono intensa tristezza e malinconia.
SarĂ forse perchĂš non mi appartengono piĂč?
Come sarebbe bello poterti rivedere,
accarezzare, parlare, abbracciare.
Quanto vorrei sentirmi dire “amore mio”, “tesoro”,
o semplicemente sentirmi chiamato da te.
Tu, che pronunciavi il mio nome e riempivi il mio nulla.
Tu, che con le tue risate spalmavi di allegria le mie giornate.
Tu, che con la tua presenza davi senso al tutto.
Ogni cosa ora si Ă© tremendamente complicata. Continua a leggere
Mi ritrovo a scrivere e immortalare pensieri dopo un secolo di assenza;
No, non alludo a quella fisica, del corpo,
perché quella della mente va oltre lo spazio, oltre il tempo,
al di lĂ del moto incessante di quei detestabili aggeggi,
che lâuomo ha sadicamente brevettato e che tutti chiamano orologi.
Â
Rifletto.
Mi accorgo che di questo mondo virtuale non mi Ăš mancato nulla o quasi.
I fiori giallo-sole di questi fogli sono e Continua a leggere