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rifugio

Poesia calabrese va nti to mamma.

Come la tempesta agita gli scogli in riva al mare, alla stessa maniera alcune parole fanno al mio spirito. E’ cosĂŹ per questa bellissima poesia in vernacolo calabrese, che conoscevo, ma che non rileggevo da tempo.

La lascio scivolare ed echeggiare all’interno del mio rifugio, affinchĂ© tu possa emozionarti tutte le volte che vorrai.

Va ‘nti to’ mamma

Quandu ti senti i nerbi pizziĂ ti
e ccerchi un pocu i paci peri peri;
Quandu tutti ti pigghinu a ppuntĂ ti
parenti, amici e ppuru to’ muggheri;

quandu cerchi ‘na stampicceddha i luci
ammenz’o scuru chi tti struggi ‘u cori,
cerchi n’aiutu… Continua a leggere

Non era previsto che stanotte scrivessi.
Non ci avevo affatto pensato.
E chissà perché, chissà per come,
mi sono ritrovato tra queste fogli,
come chi vagando senza meta,
arrivato ad un punto del suo tragitto,
si sente preda della stanchezza e del torpore
e cerca un luogo per riposare in sicurtĂ .

Conosco posti che sanno di casa mia.
Altri che somigliano al mio pagliericcio.
Ce ne sono alcuni che paiono il mio cuscino.
Ne ho visti altri che sanno di festa e di sole.
Ho chinato il capo in stanze calorose.
Ho sdraiato il corpo su morbidi fili d’erba.
A… Continua a leggere

Come, dove e perché nasca un pensiero Ú laborioso comprenderlo.
A volte la musa ispiratrice Ă© il tutto, altre volte il niente.
Eppure dal caos non puĂČ nascere l’ordine;
CosĂŹ come dal nulla non puĂČ emergere alcunchĂ©.
 
Ma succede che ti ritrovi con l’irrefrenabile impulso di scrivere e lo fai di getto,
senza riflettere, come chi cadendo, trova un appiglio e lo afferra.
 
Non sai cosa ne uscirĂ  fuori, eppure esterni senza riserva alcuna le trepidazioni.
Riesco a sentire la mia voce dentro di me e Continua a leggere