ricordi
Su, non far cosĂŹ.
Sai in che modo puoi mancarmi,
e so benissimo che appare sempre l’opposto.
Eppure guarda un pò dove sto!
Tante cose da fare,
numerosi pensieri da ordinare,
tuttavia sto su di te, con te.
Saranno fredde, ma so che le mie mani, non ti lasciano indifferente.
Su, sciogli questo gelo e lasciati vezzeggiare un pò.
E’ sempre smodatamente bello avere a che fare con te;
Peccato lo ricordi soltanto la volta che a te mi avvicino.
Si, so anche che succede di tanto in tanto,
ma quando accade, beh, sai come finisce. Continua a leggere
Rovisto nella mansarda della mia mente.
Palpita un religioso equilibrio.
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A piedi scalzi, con controllati passi,
scanso infiniti ricordi.
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Del silenzio, afferro le mani
e lentamente, su me stesso volteggio.
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Che odori e quanti colori Continua a leggere
Nudi, spigolosi, autorevoli alberi, tagliano i ricordi.
Graffiati dal vento, pensieri solitari, sorvolano ombrelli e cappelli.
Come chicchi di riso bianchissimo,
si perdono segretamente sulla cittĂ
e nelle tasche di ogni passante, freddissime lacrime.
Fa da letto alle incontenibili malinconie, come velo di nozze, la nebbia.
Milano,
in tutta la sua tragica, agghiacciante bellezza,
appare ancora una volta,
una gelida, ineffabile,
irresistibile sposa indesiderata.
Si è alzato il micio,
lasciando sul divano e nell’aria sparso il suo pelo color bianco perla;
Lasciando in solitudine quei cuscini minuziosamente ricamati,
dalle diverse vivacitĂ di colori,
che il timido riverbero serale mette in evidenza.
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Lo stesso, investe con i suoi raggi i suppellettili;
Stravaganti forme animali, che accanto allâorologio da tavolo,
creano una quantitĂ impressionante di giochi di luce,
esaltati dalla complicitĂ dellâargento.
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Lâatmosfera pacata,
conferisce ai quadri, che arricchiscono le nude pareti, una maggiore austeritĂ .
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Arazzi orientali, dai disegni stravaganti e simmetrici,
immergono la stanza in un Continua a leggere
Quello che smuove le canzoni,
non lo agita neppure un terremoto.
Alludo ai ricordi, questi meravigliosi inesauribili fotogrammi
che permangono per sempre in questo scrigno misterioso
e straordinario che è il cervello.
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Mi è bastato ascoltare “Una carezza in un pugno”
di Celentano e mi dondolava il cuore in petto;
Udivo “Mi ritorni in mente” di Battisti
e un bruciore stringente mi tormentava lo sterno;
Scorrevano le note di “Mi manchi” di Bocelli
e i brividi mi avvolgevano il piĂš esteso dei sensi: la pelle. Continua a leggere