occhi
Scriverti nel piĂč profondo degli abissi, era ciĂČ che avrei voluto fare,
affinché nessuno, a parte te, potesse inalare queste mie parole.
Forse qualcuno leggendole, erroneamente, le farĂ sue,
qualcun altro, allo stesso modo, non le riterrĂ per se.
Mi sento cosĂŹ piccolo e strano in questo momento.
Infuocato, il sangue scalpita nelle tempie e nelle vene come non mai.
Come morso dal piĂč velenoso dei serpenti, rimango immobile, paralizzato, stordito.
Eâ un veleno questo ricordo, che gonfia gli occhi e fa pulsare allâimpazzata il cuore.
A raccontarti una storia, questa volta sarĂČ io. Continua a leggere
Impossibile toccare il sole!
Basterebbe pensare alla sua distanza, al suo calore, alla sua luce.
Avevo pensato di regalartelo.
Ebbene, ecco il motivo di questa mia apparente mestizia.
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Non ho trovato nulla che potesse sostituire ciĂČ che avrei voluto donarti.
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Amareggiato mi avviai verso casa,
quando con inverosimile stupore e incredulitĂ ,
mi accorsi che quello che cercavo era a un passo da me,
bello, splendente e racchiuso tra le antiche mura di una Continua a leggere
Nessun abbraccio di madre sarĂ mai caloroso quanto il suo;
Nessun frutto esalterĂ al meglio il sapore dei suoi baci;
Nessun paesaggio sarĂ all’altezza della sua sublime figura,
né sole eguaglierà mai il suo sorriso,
né melodia la sua voce,
né poeta descriverà mai la sua avvenenza.
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I suoi capelli cadenti, lunghi, neri, neri, neri.
I suoi occhi color nocciola, dolci, dolci, dolci.
I suoi seni intelligenti, da mordere e succhiare.
Le sue labbra dal sapiente disegno, uniche e sensuali.
In essa la fonte ove il ciliegio intinge i propri desideri.
La sua bocca da baciare, da vivere;
Su di essa il letto su cui sdraiare pensieri e Continua a leggere
Un minuto di roccoglimento,
soltanto uno e il gabbiano
cambia la sua vita.
Ha scelto!
Queste sue conclusive parole,
non puoi ancora capirle;
Arriveranno i giorni in cui le farai tue
e le intenderai pienamente. Continua a leggere
Ho pianto stanotte.
L’ho fatto con gli occhi, ma soprattutto col cuore.
Ho ripensato a quel bocciolo bellissimo, piccolo e raro che sei tu, amore.
Ho considerato tutte le volte che non ti ho innaffiata,
tutte le altre in cui non ti ho curata come avresti meritato.
Il sole picchiava forte, ma ero troppo impegnato a planare nei miei azzurri spazi,
ad ali spiegate, per impiegare le stesse e metterti al riparo dalla calura.
Avrei potuto scaldarti, quando il buio della notte portava il prepotente gelo,
ma io troppo distratto e immerso nella culla dei Continua a leggere