micio
Reggio Calabria, 21/07/2001 Ore 11,15.
Ero sveglio da poco e mi accingevo a prendere il caffè, quando ho sentito miagolare in modo strano o meglio dire ho percepito dei richiami, degli apparenti lamenti. Precipitatomi immediatamente in veranda, ho notato riverso per terra, accanto la scaletta che conduce al tettuccio, il tuo gattino agonizzante. Qualche istante prima che io varcassi l’uscio che dalla cucina conduce appunto all’aperto, sopraggiungevano Clarabella e Zara, che tuttavia non facevano nulla che mi inducesse a pensare ad una qualche possibile responsabilitĂ sull’accaduto da parte loro. Infatti erano calme, stupite, quasi sorprese quanto me e per nulla eccitate; Tra l’altro come poc’anzi asserito, mi pare fossero appena sopraggiunte. Il gattino non presentava segni, morsi o ferite particolari, che mi portassero a pensare ad un probabile azzannamento. Il corpo del micio era perpendicolare al tettuccio e quindi sul punto di caduta; Questo particolare, rafforza l’ipotesi che appunto, non sia stato trascinato e quindi morso. Continua a leggere
Si è alzato il micio,
lasciando sul divano e nell’aria sparso il suo pelo color bianco perla;
Lasciando in solitudine quei cuscini minuziosamente ricamati,
dalle diverse vivacitĂ di colori,
che il timido riverbero serale mette in evidenza.
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Lo stesso, investe con i suoi raggi i suppellettili;
Stravaganti forme animali, che accanto allâorologio da tavolo,
creano una quantitĂ impressionante di giochi di luce,
esaltati dalla complicitĂ dellâargento.
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Lâatmosfera pacata,
conferisce ai quadri, che arricchiscono le nude pareti, una maggiore austeritĂ .
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Arazzi orientali, dai disegni stravaganti e simmetrici,
immergono la stanza in un Continua a leggere