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ChissĂ quante volte da piccino, magari al mare, anche tu
avrai riempito una bottiglia di sabbia, pietre e quanto dentro vi entrasse.
Era tra i miei passatempi preferiti.
Il momento che mi divertiva e gratificava maggiormente perĂČ,
era svuotare la bottiglia e incantato osservare scendere la morbida e fine sabbia che magicamente cadeva assieme ai vari sassolini, che con cura avevo preventivamente raccolto.
A volte era cosĂŹ tanta la fretta e il desiderio di poter ammirare l’effetto cascata,
che spesso, capovolgendo con frenesia la bottiglia,
il contenuto si bloccava incredibilmente Continua a leggere
Rovisto nella mansarda della mia mente.
Palpita un religioso equilibrio.
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A piedi scalzi, con controllati passi,
scanso infiniti ricordi.
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Del silenzio, afferro le mani
e lentamente, su me stesso volteggio.
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Che odori e quanti colori Continua a leggere
Nessun abbraccio di madre sarĂ mai caloroso quanto il suo;
Nessun frutto esalterĂ al meglio il sapore dei suoi baci;
Nessun paesaggio sarĂ all’altezza della sua sublime figura,
né sole eguaglierà mai il suo sorriso,
né melodia la sua voce,
né poeta descriverà mai la sua avvenenza.
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I suoi capelli cadenti, lunghi, neri, neri, neri.
I suoi occhi color nocciola, dolci, dolci, dolci.
I suoi seni intelligenti, da mordere e succhiare.
Le sue labbra dal sapiente disegno, uniche e sensuali.
In essa la fonte ove il ciliegio intinge i propri desideri.
La sua bocca da baciare, da vivere;
Su di essa il letto su cui sdraiare pensieri e Continua a leggere
Un minuto di roccoglimento,
soltanto uno e il gabbiano
cambia la sua vita.
Ha scelto!
Queste sue conclusive parole,
non puoi ancora capirle;
Arriveranno i giorni in cui le farai tue
e le intenderai pienamente. Continua a leggere
Ho pianto stanotte.
L’ho fatto con gli occhi, ma soprattutto col cuore.
Ho ripensato a quel bocciolo bellissimo, piccolo e raro che sei tu, amore.
Ho considerato tutte le volte che non ti ho innaffiata,
tutte le altre in cui non ti ho curata come avresti meritato.
Il sole picchiava forte, ma ero troppo impegnato a planare nei miei azzurri spazi,
ad ali spiegate, per impiegare le stesse e metterti al riparo dalla calura.
Avrei potuto scaldarti, quando il buio della notte portava il prepotente gelo,
ma io troppo distratto e immerso nella culla dei Continua a leggere