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corpo

Reggio Calabria, 21/07/2001 Ore 11,15.
Ero sveglio da poco e mi accingevo a prendere il caffè, quando ho sentito miagolare in modo strano o meglio dire ho percepito dei richiami, degli apparenti lamenti. Precipitatomi immediatamente in veranda, ho notato riverso per terra, accanto la scaletta che conduce al tettuccio, il tuo gattino agonizzante. Qualche istante prima che io varcassi l’uscio che dalla cucina conduce appunto all’aperto, sopraggiungevano Clarabella e Zara, che tuttavia non facevano nulla che mi inducesse a pensare ad una qualche possibile responsabilitĂ  sull’accaduto da parte loro. Infatti erano calme, stupite, quasi sorprese quanto me e per nulla eccitate; Tra l’altro come poc’anzi asserito, mi pare fossero appena sopraggiunte. Il gattino non presentava segni, morsi o ferite particolari, che mi portassero a pensare ad un probabile azzannamento. Il corpo del micio era perpendicolare al tettuccio e quindi sul punto di caduta; Questo particolare, rafforza l’ipotesi che appunto, non sia stato trascinato e quindi morso. Continua a leggere

Bugiardo son divenuto pure.

A queste mani che tanto t’hanno bramata, chi dirĂ  loro che non t’avranno piĂš?
E a questo cuore innamorato, che piĂš non t’amerĂ ?
A questa bocca che dalle tue labbra attingeva,
come potrò fargli sapere che quest’arsura non andrĂ  piĂš via?
A questa pelle che dei tuoi brividi si ungeva,
chi dirĂ  essa che d’ora in poi dovrĂ  privarsene per sempre?
A questo corpo che ti cerca anche nel sonno,
come potrò sussurrargli che quest’astinenza di te non finirà mai?
Chi glielo dirĂ ?

Oh, come potrò dire la verità!
Povere parti mie, che vi è dato da patire!
Umili mani, non poter piÚ toccare ciò che Continua a leggere

Malagevole narrarti il vissuto di questi giorni.
Potrei metterci tutta la mia solerzia,
ma non ti trasmetterei neppure la minima parte di quello che ho vissuto.
Ci provo, non mi costa nulla.
 
Mi perdurano le sensazioni, i timbri, le colorazioni, gli odori.
 
L’allegro sole che spaccava il buio del bosco,
penetrando attraverso il verdeggiante fogliame di quei dignitosi e altissimi alberi;
Raggi di luce, che come rilucenti spade,
venivano giĂš in picchiata a squassare il tappeto di foglie secche,
che gentilmente scricchiolava sotto i piedi scalzi e ormai sudici di natura.
 
La vista e il penetrante profumo del lago verde smeraldo,
che accompagnava le giornate senza tempo e
aleggiava inconsueto sulle nostre fragili vite. Continua a leggere

Mi ritrovo a scrivere e immortalare pensieri dopo un secolo di assenza;
No, non alludo a quella fisica, del corpo,
perchĂŠ quella della mente va oltre lo spazio, oltre il tempo,
al di lĂ  del moto incessante di quei detestabili aggeggi,
che l’uomo ha sadicamente brevettato e che tutti chiamano orologi.
 
Rifletto.
Mi accorgo che di questo mondo virtuale non mi è mancato nulla o quasi.
I fiori giallo-sole di questi fogli sono e Continua a leggere