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Oggi sono una lacrima.
Una di quelle zuccherose, incontaminate.
Come quando da piccolino
sul finire di un grande pianto
arrivavano i singhiozzi e scuotevano
quelle lacrime finali, che vibrando,
percorrevano scivoli fatti di gote lisce,
paffute, rosate, pure, ingenue.
Vorrei possedere il cuore di quel bambino,
vedere con i suoi occhi, scorgere con il suo intuito.
Potrei capirti come non so più fare.
Potrei guardarti come da tempo non accade.
Potrei pensarti diversamente.
Riuscirei a comprendere se ancora t’amo.
Le mie mani diverrebbero piume;
I miei tocchi musica, amore, poesia.
Se possedessi l’animo di un bambino
saresti qui accanto a me, rapita, muta, mia.
Oh, se possedessi l’animo di quel bambino,
potrei spogliarti lo spirito con uno sguardo
e ogni bacio sarebbe musica, amore, poesia,
se possedessi il cuore di un bambino.
Il sapore di questa lacrima non ha eguali.
Impaurito, indifeso, smarrito.
Stanotte è così che mi sento:
un bimbo imprigionato in un uomo
che gioca a farsi la barba
e finge di fumare una sigaretta.
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