Ultimo aggiornamento
E’ arrivato scontato come ogni notte
anche per me l’irresistibile richiamo,
il violento appello, l’indomabile invito,
il vertiginoso mondo parallelo della realtà: il sonno.
Lo faccio penetrare in me come profumo d’incenso;
Gli permetto d’inondarmi, di possedermi, di pilotare persino i miei pensieri.
Che lo faccia pure!
Se sapesse quanto piacere mi provoca,
quanta soddisfazione mi reca,
quanta delizia mi concede,
rimarrei sveglio da qui,
fino alla spegnersi lento di qualche milione di stelle nel firmamento.
Ma gli lascio intendere altro.
Mi prendo giuoco di lui
e lo beffo fino a renderlo schiavo inconsapevole dei miei godimenti.
E’ un sollazzo pericoloso, azzardato, imprudente, poiché queste danze parallele,
potrebbero portarmi ad amare e comunque mai a servire l’ozio.
Come un burattino ubriaco danzo già nella notte,
impantanandomi felicemente tra quei fili,
che le ignare mani della sonnolenza,
credono scioccamente muovere da se.
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