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“Quando non ricorderai più il mio volto, cercami”.
Avevo scordato queste parole
o forse non le avevo mai davvero capite.
Così mi dicesti un tempo.
Non ho dimenticato il tuo volto, eppure lo cerco.
Le mie preghiere rumoreggiano come una tormenta.
Sferzano l’aria e si innalzano in cielo come un’aquila.
Oh mio Signore, tu che sei il fedele,
tu che vedi al buio, tu che puoi ogni cosa,
perchè non ascolti il mio grido,
perchè rimani sordo alle mie suppliche?
Fede, fede, fede.
Una volta scrissi di non conoscere la paura,
ma di conoscere la fede;
Perchè adesso mi tremano labbra e cuore?
Or il mio petto una terra nipponica pare.
Le mie gambe vacillano come aghi di pino nella turbine.
La terra sotto i miei piedi è sradicata
e le mie radici esposte all’intemperie.
Il sole secca le mie mani e spacca le mie unghie.
“Quando non ricorderai più il mio volto, cercami”.
Ma il tuo viso come una superluna abbacina la mia mente.
Non avrei mai voluto rimembrare le tue fattezze,
ma il tuo amore è intagliato sul mio cuore;
Inciso sulla roccia della mia anima c’è il tuo nome.
Ovunque tu sia amore, baciami, fermati, ama, cercami.
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