Poesia
Come la tempesta agita gli scogli in riva al mare, alla stessa maniera alcune parole fanno al mio spirito. E’ cosĂŹ per questa bellissima poesia in vernacolo calabrese, che conoscevo, ma che non rileggevo da tempo.
La lascio scivolare ed echeggiare all’interno del mio rifugio, affinchĂ© tu possa emozionarti tutte le volte che vorrai.
Va ‘nti to’ mamma
Quandu ti senti i nerbi pizziĂ ti
e ccerchi un pocu i paci peri peri;
Quandu tutti ti pigghinu a ppuntĂ ti
parenti, amici e ppuru to’ muggheri;
quandu cerchi ‘na stampicceddha i luci
ammenz’o scuru chi tti struggi ‘u cori,
cerchi n’aiutu… Continua a leggere
Quello che sono?
Né inizio, né fine e neppure di mezzo la via.
Una lunga treccia fatta di codesti lemmi. Continua a leggere
Mi viene da sorridere.
No, non ridere, ma sorridere.
Che differenza c’Ă©?
Beh, sarebbe come concedere una carezza o dare uno schiaffo:
in ambedue i casi, sempre dalla mano nascerebbe il tutto.
Puoi avermi, Ă© vero;
Con la forza del pensiero o con la forza Continua a leggere
Fisso il lampione sulla strada
attraverso i vetri dellâultima stanza.
Quella potente fonte di luce e quel calore
attirano a se sciami di piccoli insetti,
che volteggiando impazziti,
sembrano recitare nellâaria argentata, il caos che regna nella mia mente.
Non possono che aver viaggiato allâinterno del mio animo.
Si, tuffatori esperti intinti nella mia essenza,
ora beffardi mimi del mio sentore. Continua a leggere
Non era previsto che stanotte scrivessi.
Non ci avevo affatto pensato.
E chissà perché, chissà per come,
mi sono ritrovato tra queste fogli,
come chi vagando senza meta,
arrivato ad un punto del suo tragitto,
si sente preda della stanchezza e del torpore
e cerca un luogo per riposare in sicurtĂ .
Conosco posti che sanno di casa mia.
Altri che somigliano al mio pagliericcio.
Ce ne sono alcuni che paiono il mio cuscino.
Ne ho visti altri che sanno di festa e di sole.
Ho chinato il capo in stanze calorose.
Ho sdraiato il corpo su morbidi fili d’erba.
A… Continua a leggere