Poesia
Lasciarsi andare, il segreto per sentirti ancora.
E così ogni lettera diviene tasto pigiato con impensabile sapere.
Un re, un mi, un fa… e poi ancora un do, un re, un sol, un si, un la.
Ed ecco un “din”, un “don”, un “dan”…
Si alzano in volo dita che sferzano l’aria, pennellandola di spartiti
e come possedute da un incantesimo, in picchiata,
scendono ad amare questo piano immaginario.
Ed ecco un mi, un do, un la… “din-don-dan”…
Un soffio di note,
che annienta distanze, urlando alla sua musa ispiratrice,
chiamandola per nome, bramandola, creandola col suono di coloro
che nella mente portano inconsapevoli queste mie parole.
Fatela vivere in voi.
Ella è luce, aria, amore, vita, roccia, mare,
Una, dieci, cento…
Discendono senza sosta sulle mie finestre;
Coprono gli occhi, ma la mente le vede ancora.
Librano nell’aria ricordi che squarciano il cuore,
vestono la tua assenza e denudano l’anima.
Quante piume stanotte;
Discendono senza logica sul mio cuore e sulle mie finestre.
Bugiardo son divenuto pure.
A queste mani che tanto t’hanno bramata, chi dirà loro che non t’avranno più?
E a questo cuore innamorato, che più non t’amerà?
A questa bocca che dalle tue labbra attingeva,
come potrò fargli sapere che quest’arsura non andrà più via?
A questa pelle che dei tuoi brividi si ungeva,
chi dirà essa che d’ora in poi dovrà privarsene per sempre?
A questo corpo che ti cerca anche nel sonno,
come potrò sussurrargli che quest’astinenza di te non finirà mai?
Chi glielo dirà?
Oh, come potrò dire la verità!
Povere parti mie, che vi è dato da patire!
Umili mani, non poter più toccare ciò che Continua a leggere
Scriverti nel più profondo degli abissi, era ciò che avrei voluto fare,
affinché nessuno, a parte te, potesse inalare queste mie parole.
Forse qualcuno leggendole, erroneamente, le farà sue,
qualcun altro, allo stesso modo, non le riterrà per se.
Mi sento così piccolo e strano in questo momento.
Infuocato, il sangue scalpita nelle tempie e nelle vene come non mai.
Come morso dal più velenoso dei serpenti, rimango immobile, paralizzato, stordito.
E’ un veleno questo ricordo, che gonfia gli occhi e fa pulsare all’impazzata il cuore.
A raccontarti una storia, questa volta sarò io. Continua a leggere