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Premessa – Unable To Load btrez.dll – ITALIAN

Ero a conoscenza di tale errore da parecchio tempo, tuttavia finchè non si é presentato anche sul mio fidato computer, non mi sono mai prodigato all’individuazione di una soluzione facile, veloce e sicura al suddetto problema. Unable_to_load_btrez.dll - italianEffettuando una ricerca in rete inoltre, si capisce subito quanto questo inconveniente sia diventato ormai assillante e comune (anche per i tedeschi, i francesi, gli spagnoli etc..) con la differenza che nel messaggio d’errore, al posto della dicitura finale ITALIAN, ci stanno le relative lingue, quindi GERMAN, FRENCH, SP e così via) e quanto sia difficile porvi rimedio per una serie di situazioni che a breve esamineremo. Questo é il motivo principale che mi ha indotto a realizzare e pubblicare la presente mini guida, affinchè chiunque e in pochi secondi possa porre rimedio a questo intoppo troppo, troppo, ma davvero troppo fastidioso (ne ha mandati molti in bestia, me compreso).

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All’epoca lo ritenesti uno sfrontato e un saccente
quanto ti scrisse determinate cose;
Ma non hai mai tenuto a mente che egli le incise con freddezza agghiacciante,
come se il contesto nel quale le esprimeva non lo riguardasse affatto.

Ti conosceva meglio di come tu capivi e comprendevi te stessa.
Sapeva che prima o poi avresti trovato chi di amore te ne avrebbe concesso,
(d’altronde una come te non avrebbe potuto far altro che farsi amare)
e che prima o poi avresti trovato chi ti avrebbe amata più e meglio
di come aveva saputo fare lui fino a quel momento.

Eppure quel sorriso ermetico, arrivati a questo punto, sembra non essersi mai estinto.
Era proprio lì che commettevi un errore grandissimo,
talmente ciclopico che non ti accorgevi neppure di commetterlo.

Ti sentivi sicura, imbattibile, certa che tali parole non ti avrebbero mai riguardata.
E’ vero, molti ti avrebbero amata e Continua a leggere

Rieccomi per te, per me, per chiunque volesse sedere accanto a noi.

Oggi è bastato assaporare la frutta fresca nel bianco tavolo della cucina ammutita,
per ricordare con pungente nostalgia,
come se fosse trascorso qualche pomeriggio soltanto,
i frullati che la nonna mi preparava con inventiva ed affetto.

Mele lucide come bocce e rosse come le sue memorabili labbra.
L’intenso verde dei kiwi che ipnotizzava i miei occhi,
riportandoli con immane forza alle corse sui prati con i miei fratelli.
Arance dolcissime come i suoi sguardi, simili a spicchi di tramonto infuocato,
che come specchi affilati riflettevano i pomeriggi in riva al mare
ad attendere che il sole andasse via.

 Il verde pastello di quelle enormi pere che a motivo della loro buffa sagoma,
rievocavano nella mia mente cappelli di streghe e stregoni
che soltanto in qualche libro di fiabe avevo Continua a leggere

Quando vorresti esprimerti al meglio e lo fai nel peggiore dei modi.
Ti sfreccia accanto un auto, ti sfiora e tu rimani impassibile.
E ti senti in balìa del nulla e in preda al tutto.
Quando qualcuno che non scorgi ti spettina i capelli e ti solleva la gonna.
Per quel desiderio di poter ascoltarti dentro e per l’impossibilità di farlo.
Per quel nome che nella tua mente si ripete all’infinito perdendo di significato.
E non senti altro che il tuo respiro spedito, frettoloso, ansante.
Potresti ricevere una percossa e non provare alcun dolore.
Quando la musica diviene silenzio e il silenzio non fa musica.
Per quella voglia di uscirne fuori e l’insensata volontà di non farlo.
E tutto ti turbina intorno come se fossi tu a mulinare.
Quando volteggi su te stesso e ogni cosa resta ferma, fissa, impassibile.
Quando la nausea ti incatena i polsi e ti serra la bocca.
E non avverti paura perché ti accorgi di essere tu la paura.
Quando da una vetrina scorgi il mondo e ti chiedi da dove stai guardando.
E a fatica ti alzi sulle punte dei piedi per scorgere quello che non riesci a vedere.
E ti senti in balìa del nulla e in preda al tutto.
Ti sfreccia accanto un auto, ti sfiora e Continua a leggere

Cazzo come ti mancano le cose quando per sempre le perdi!
Linguaggio al quanto scurrile, lo so, ma di certo non per errore.
Senza censura in fin dei conti, sono più me stesso adesso.

Immediato, connaturato eppur razionale;
Spasmodico e insolente;
Provocante e impavido;
Riottoso, ma pur sempre tollerante.

Non l’ho afferrato di certo ieri che il valore di ogni cosa,
lo intendi quando ti accorgi di averla persa,
quando comprendi seriamente che Continua a leggere